TANZANIA SAFARI E VIAGGI ZANZIBAR

Tanzania e Zanzibar viaggiare sicuri con AfroNine, per andare ad esplorare il paese che ospita il Kilimanjaro, il parco del Serengeti, il cratere del Ngorongoro, isole e spiagge meravigliose come Zanzibar popoli stupendi. In quale altra destinazione di viaggio in Africa  puoi trovare un mix tra safari e relax come questo?

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ARUSHA

Oltre ad essere considerata la capitale dei safari in Tanzania, Arusha rappresenta il centro dell’antico impero britannico, raffigurato emblematicamente da una monumentale torre dell’orologio. Situata esattamente a metà strada tra il Cairo e Città del Capo, la città offre numerose attività e introduce ai suoi visitatori la cultura Masai. È facile infatti vedere gruppi di Masai allevare bestiame, andare in bicicletta, vendere intrecci di perline e andare avanti nella loro vita quotidiana. Inoltre, ci sono numerose bancarelle lungo le strade dove le donne vendono caschi di banane verde brillante e manioca arrosto, ed è suggestivo vedere sbucare i bambini in uniforme scolastica da piccole capanne di paglia.

Oltre alla cultura Masai, Arusha ospita fino a 100 diverse nazionalità: le comunità musulmane e cristiane vivono pacificamente fianco a fianco e la gente del posto ti accoglierà calorosamente con il termine Swahili “karibu”, che significa “benvenuto”. Da non perdere il vibrante mercato del cibo e la radicata cultura del caffè: Arusha è infatti circondata da uno splendido paesaggio montuoso, dove si possono scorgere numerose fattorie di fiori e centinaia di piantagioni di caffè.

Per coloro che sono interessati alla storia politica, culturale e sociale della Tanzania, la città offre diversi musei. L’Arusha Declaration Museum offre uno sguardo alla lotta per l’indipendenza del Paese e ne illustra il passato coloniale. Il Museo Nazionale di Storia ospitato in un forte tedesco al largo di Boma Road accompagna i visitatori in un viaggio attraverso l’evoluzione umana. Per una vasta selezione di arte, sculture e manufatti africani, la soluzione è The Cultural Heritage craft mall.

TARANGIRE NATIONAL PARK

Il Tarangire è uno dei parchi più belli della Tanzania, secondo solo al Serengeti e al cratere del Ngorongoro. Si trova a circa 120 km da Arusha e si raggiunge in meno di 2 ore di jeep su pista asfaltata. Il Tarangire National Park occupa un’area di 2.600 chilometri quadrati ed essendo uno dei parchi più stagionali nel nord della Tanzania, è casa di grandi movimenti migratori. Tra giugno e ottobre, che è la stagione secca, ci sono inimmaginabili branchi di animali che vengono attratti dal fiume Tarangire. Mandrie di oltre 300 elefanti grattano il letto asciutto del fiume in cerca di torrenti sotterranei, mentre gli gnu, le zebre, i bufali, gli impala, le gazzelle, gli alcefali e le antilopi alcine migrando affollano le lagune sempre più rarefatte. È la più grande concentrazione di fauna selvatica al di fuori dell’ecosistema del Serengeti – un buffet per i predatori – e l’unico posto in Tanzania dove si osservano regolarmente antilopi dei terreni aridi come l’orice maestoso dalle orecchie frangiate e il particolare gerenuk dal collo lungo. Questa particolarità, unita alla presenza di grandi alberi di baobab, la presenza di pitoni africani che strisciano sulle piante e molti altri meravigliosi avvistamenti fanno di questo parco un’imperdibile meta per gli appassionati di safari.

LAKE MANYARA NATIONAL PARK

Il Lake Manyara National Park, oltre che per il gran numero di fenicotteri, è famoso per il suo grande lago di carbonato di sodio che occupa la maggior parte della sua superficie durante la stagione delle piogge. Un’altra particolarità del parco è la presenza di leoni che si arrampicano sugli alberi. Nella foresta sono presenti anche degli esemplari di leopardi. Gli animali all’interno del parco includono poi elefanti, gnu giraffe e bufali. Numerose sono le mandrie di zebre, impala, facoceri e waterbuck. Sulle pendici della scarpata, chi ha una vista acuta potrebbe fare l’avvistamento dei piccoli e timidi dik dik di Kirk e dei cosiddetti saltarupi.

CRATERE DI NGORONGORO

Ngorongoro è un profondo cratere vulcanico, la più grande caldera intatta del mondo. Con una superficie di circa 20 km, una profondità di 600 metri e un’area di 300 km quadrati, il cratere di Ngorongoro è una meraviglia naturale mozzafiato. L’area di conservazione di Ngorongoro, che copre 8.292 chilometri quadrati, possiede un’unicità nel continente africano, in quanto la conservazione delle risorse naturali è integrata con lo sviluppo umano: non è raro vedere il bestiame Masai pascolare accanto a mandrie di zebre. Grazie alle sue caratteristiche particolari e alla coesistenza armoniosa tra fauna e popolazione, la riserva è stata riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO ed inserita nell’elenco delle Riserve Internazionali di Biosfera all’interno del programma UNESCO Man and Biosphere Reserve Programme. L’area ospita oltre 25.000 grandi animali, di cui 26 rinoceronti neri. Sono presenti inoltre migliaia di gnu, zebre, eland e gazzelle. Il cratere ha anche la più densa popolazione di leoni conosciuta, che ammonta a circa una sessantina di esemplari. Più in alto, nelle foreste pluviali sul bordo del cratere, sono presenti leopardi, elefanti, bufali, iene maculate, sciacalli, rari licaoni, ghepardi e altri felini.

La leggendaria migrazione annuale di gnu e zebre passa anche attraverso il cratere di Ngorongoro, quando i 1,7 milioni di ungulati si spostano a sud a dicembre per poi spostarsi verso nord a giugno.

L’area è un paradiso anche per gli amanti del birdwatching: questa ospita infatti oltre 500 specie di uccelli, tra cui struzzi, pellicani e fenicotteri, avvistabili nei pressi dei laghi all’interno del cratere.

SERENGETI NATIONAL PARK

Il Parco nazionale del Serengeti è una delle più importanti aree naturali protette in Africa, costituisce territorio ininterrotto con l’Area di Conservazione di Ngorongoro e come quest’ultima è stato inserito all’interno dei siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Nelle vaste pianure del Parco Nazionale del Serengeti, che si estende per 1,5 milioni di ettari di savana, la migrazione annuale di due milioni di gnu più centinaia di migliaia di gazzelle e zebre – seguite dai loro predatori nella loro migrazione annuale alla ricerca di pascoli e acqua – è una delle gli spettacoli naturalistici più impressionanti al mondo. La diversità biologica del parco è molto elevata, con almeno quattro specie animali a rischio di estinzione: rinoceronte nero, elefante, licaone e ghepardo.

Lo spettacolare fenomeno dei flussi migratori si svolge in una cornice scenica unica di “infinite pianure”: 25.000 chilometri quadrati di distese di praterie prive di alberi, punteggiate da affioramenti rocciosi, intervallate da fiumi e boschi. La parola Serengeti è un’approssimazione di una parola Masai “siringet”, che descrive appunto questa caratteristica. La parola significa infatti “quel luogo dove la terra corre per sempre”. Quando ci si ritrova nelle pianure del Serengeti, si comprende appieno la motivazione dietro questo nome: le splendide praterie sembrano non finire mai e se si è nel posto giusto al momento giusto, branchi infiniti si estendono da un orizzonte all’altro. Il parco ospita anche una delle più grandi e avvincenti interazioni tra grandi prede e predatori di tutto il mondo, offrendo un’esperienza per i game drive particolarmente impressionante ed emozionante.

ZANZIBAR

Zanzibar è un’area semi-autonoma della Tanzania. È composto dall’arcipelago di Zanzibar nell’Oceano Indiano, a 25-50 chilometri (16–31 miglia) al largo della costa, ed è composto da molte isolette e da due grandi isole: Unguja (l’isola principale, definita informalmente come Zanzibar) e Pemba.

Conosciuta come “Spice Island”, ovvero l’isola delle spezie, la bellissima Zanzibar è un crogiolo di cultura e storia, apparentemente in contrasto con la sua idilliaca conformazione di spiagge di sabbia bianca con palme che ondeggiano pigramente nella brezza marina. Questo mix rende Zanzibar un luogo favoloso da esplorare e allo stesso tempo un’oasi da sogno per rilassarsi. La costa di Zanzibar offre alcune delle migliori spiagge del mondo: le onde si infrangono sulle barriere coralline e le distese di sabbia al largo e la bassa marea rivela piccole pozze di stelle marine, piccoli pesciolini e anemoni.

CHANGUU ISLAND

L’isola di Changuu, conosciuta anche come “Prison Island”, l’Isola della Prigione, si trova a circa 30 minuti di barca da Stone Town. L’isola era in passato di proprietà di un arabo e aveva lo scopo di confinamento per gli schiavi refrattari, ma nessun prigioniero ha mai veramente soggiornato qui, mentre l’isola divenne una stazione di quarantena per le epidemie di febbre gialla. Fu acquistato dal generale Lloyd Mathews e la prigione, ancora in piedi, fu costruita nel 1893 e da qui il nome. Nel 1919 il governatore britannico delle Seychelles mandò a Changuu un dono consistente in quattro tartarughe giganti di Aldabra. Attualmente questa specie è considerata a rischio e a tale scopo sull’isola è presente un’associazione che si occupa del benessere delle tartarughe. l peso medio di queste creature è di 200 kg e si dice che molte abbiano più di 150 anni. Ci sarà la possibilità di toccare le tartarughe e scattare foto. L’isola ospita anche una colonia di bellissimi pavoni.

FORESTA DI JOZANI

La foresta di Jozani è la più grande area forestale presente sull’isola di Zanzibar. Situata a sud della baia di Chwaka su un terreno pianeggiante, la zona è soggetta a inondazioni, che alimentano un lussureggiante ambiente paludoso di alberi e felci. L’intera area è protetta come Parco Nazionale Jozani-Chwaka, ed è notoriamente la dimora di popolazioni di scimmie còlobo rosse di Zanzibar (una specie in via di estinzione che si trova solo a Zanzibar), nonché di altre specie di scimmie e più di 40 specie di uccelli.

NUNGWI

Nungwi è un grande centro abitato, situato sulla punta più settentrionale dell’isola di Zanzibar. Un tempo noto come centro di costruzione dei sambuchi, è oggi una delle principali destinazioni turistiche dell’isola, grazie alle bellissime spiagge e ai tramonti mozzafiato. Il risultato: un luogo in cui tradizione e modernità creano un affascinante mix. Questa meravigliosa location è famosa anche per le immersioni e per la possibilità di nuotare anche durante la bassa marea. Nungwi offre attività di ogni tipo, come il santuario delle tartarughe, dove vengono portati questi animali liberati dalle reti da pesca, in attesa di guarire e poter tornare in mare aperto.

STONE TOWN

Situata su un promontorio che sporge dal lato occidentale dell’isola, la Stone Town è un eccezionale esempio di città commerciale swahili. Questo tipo di città si sviluppò sulla costa orientale dell’Africa, ulteriormente espansa sotto influenze arabe, indiane ed europee, ma ha mantenuto nel tempo i suoi tratti originari ed oggi ci appare come un esempio urbanistico unico nel suo genere, tanto da essere annoverato tra i siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. La città mantiene perciò il suo tessuto urbano e il paesaggio praticamente intatti e racchiude molti edifici di pregio che riflettono la sua peculiarità culturale, che ha riunito e omogeneizzato elementi disparati delle culture di Africa, regione araba, India ed Europa in più di un millennio.

Gli edifici principali risalgono al 18° e 19° secolo e includono monumenti come: il vecchio forte, costruito sul sito di una precedente chiesa portoghese; la casa delle meraviglie, un grande palazzo cerimoniale costruito da Sultan Barghash; il Vecchio Dispensario; la cattedrale cattolica romana di San Giuseppe; la Cattedrale di Cristo, che commemora il lavoro di David Livingston nell’abolizione della tratta degli schiavi e costruito sul sito dell’ultimo mercato degli schiavi; la residenza del commerciante di schiavi Tippu Tip; la Moschea Malindi Bamnara; il cimitero reale; Hamamni e altri bagni persiani. Insieme al groviglio di strade strette e tortuose, grandi palazzi che si affacciano sul lungomare e spazi aperti, questi edifici storici formano un eccezionale insediamento urbano che riflette l’attività commerciale di lunga data tra le coste africane e asiatiche. Inoltre, Stone Town è riconosciuta anche come il luogo in cui la tratta degli schiavi è stata definitivamente interrotta.

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